Bio

Acri Artista

“Trame di colori brillanti, intensi, materici rapiscono lo sguardo, turbano, inducono alla riflessione.

L’astrattismo geometrico di Maria Acri coinvolge tratti post-futuristi, tracce di un passato imponente, visioni intime di un quotidiano eccezionale nella sua bellezza, sconvolgente nella sua crudezza.

L’artista nasce nella provincia di Cosenza e la sua passione per l’arte si manifesta prepotente già in giovane età. Fin da giovanissima si dedica come autodidatta al disegno artistico, passando dalla rappresentazione realistica a quella espressionistica e astratta.

La sua formazione di base è prettamente scientifica, visti gli studi di Ingegneria presso l’Università della Calabria, ma, spinta dalla sua passione, studia anche le opere dei grandi maestri e conosce la teoria dell’arte, cimentandosi sulla tela e prediligendo la pittura acrilica e materica.

Scevra di esibizionismo ha sempre operato in silenzio, appartandosi lungamente pur di soddisfare un’esigenza interna. La produzione artistica è il momento in cui il rapporto con la realtà circostante si perde come uno sguardo nel nulla, e il mondo che si rivela ai suoi occhi è il “suo” mondo.

La sua tavolozza, fatta di colori brillanti - dove copioso e maestoso domina il nero, seppur frammentato in modo furente da tinte viola, blu, rosse e dai gialli delle superfici materiche - rapisce l’animo dello spettatore per poi scuoterlo dal torpore, per consentire un approccio non solo emotivo ma anche critico, lasciando spazio alla riflessione. Le sue opere, ricche di invocazioni quasi alchemiche di elementi primari dell’inconscio, racchiudono una presenza di significato personale ma facilmente fruibile.

La presenza forte di alcuni personaggi, se da una parte ci induce immediatamente all’immagine pittorica della Pop-Art, vista in questa prospettiva ci fa ricredere, poichè diverse appaiono le finalità: se prima imperava una sorta di demistificazione, per l’autrice l’intento è quello celebrativo in cui la pittura diventa il veicolo per le emozioni. Ancora, si evince la sua inclinazione nello scomporre gli sguardi in attimi da immortalare, per consegnare ad imperitura memoria la magia dei momenti con cui ella empatizza fino quasi a possederli, vivendoli così intensamente da poterli raccontare.”

A cura di Paola Orrico